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Sito in costruzione, continua a seguirci, prossimamente verrà aggiornato

 

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Tunisia 2012

Finalmente eccoci, nonostante il problema moto inaffidabile anche quest'anno si riparte, infatti per la prima volta con moto nuova e ahimè un numero di giornate dimezzato per contenere i costi che sono stati alquanto notevoli 

Partenza prevista per Giovedì 25/10/2012 è quasi tutto pronto, grazie a Paola che ha preparato il tutto durante questi giorni, io ho attrezzato la nuova moto di navigatore e qualche accessorio elettrico, oggi ho programmato alcuni percorsi sul Garmin ed ora scrivo due righe per poi finire di montare le borse, speriamo che il tempo sia clemente, anche se è prevista una grossa perturbazione fredda per questo Venerdi, Sabato se troviamo posto ci imbarcheremo a Palermo e Domenica sera saremo a Tunisi e poi confidiamo nel caldo clima africano............

25/10/2012

Questa mattina non c'è nulla che vada per il verso giusto, comincio a caricare tutta la moto e non trovo la tenda, la cosa ci fa perdere un sacco di tempo, quando capiamo perchè c'è solo mezza tenda decidiamo che è meglio partire così e comprarne una per la strada, altrimenti ci tocca posticipare di un'altra giornata, così alle 17:00 siamo solo nel mugello, siamo un pò fuori allenamento, quindi siamo presi dalla stanchezza, ma in particolare Paola si butta letteralmente a dormire sul ciglio della strada, qui passiamo a salutare Roberto che ci convince a variare il percorso prendendo il traghetto a Civittavecchia, così alle 19:00 ripartiamo alla volta di Montevarchi dove sosteremo a casa dei nostri Amici, Luciano e Livia 

26/10/2012

Trasferimento a Civitavecchia .
Lasciati i nostri amici di Montevarchi ci siamo fatti  portare dal garmin, impostato su percorso più breve con nessuna autostrada, penso sia stata la scelta migliore che potessimo fare, un susseguirsi di giochi di colori delle campagne toscane, condite da borghi medievali  con cielo minaccioso dall'aspetto apocalittico, inutile dire che ci siamo messi l'antiacqua ma potevamo lasciarla a casa, tanto ė piovuto solo al nostro arrivo al porto.
Sbrigato le poche formalità siamo stati imbarcati molto velocemente. Unico neo il nostromo che non intendeva legare la moto a dovere, così solo una volta tutti imbarcati abbiamo provveduto da soli.
Ora piove a dirotto e la nave sballonzola di brutto, speriamo che nella notte passi e che domani sera a Tunisi ci sia bel tempo

27/10/2012


 


Siamo a Palermo, il viaggio per chi come me non ama i traghetti risulta essere un calvario, purtroppo abbiamo scordato le carte e senza connessione internet tutti gli accrocchi  tecnologici servono a poco.

Non ci sono mototuristi, ma solo alcuni gruppi organizzati e con alcuni ho rotto il ghiaccio ieri sera, ma tendenzialmente preferiscono stare fra di loro, per il momento stiamo in camera tentando di dormire, ma le ore sono ancora molte.​

Ore 20:30

Siamo entrati al porto di Tunisi.

A Palermo è salito un gruppo di motociclisti ma non ce ne siamo resi conto fino allo sbarco a Tunisi, qui in attesa della possibilità di sbarcare abbiamo fatto conoscenza.

Invece Gianluca  il ragazzo del gruppo conosciuto la sera prima, oggi ci ha fatto conoscere buona parte dei sui compagni di ventura,  loro andranno direttamente a Douz per poi entrare nel deserto ed uscire di nuovo a Douz venerdì;  ci hanno dato un sacco di dritte su cosa visitare e dove dormire. Nel frattempo il tempo è cambiato e sta piovendo a dirotto, sono un pò preoccupato per le strade che troverò che con la pioggia sono certamente poco raccomandabili

Tunisi

 

Finalmente sbarchiamo sono le 21:30 il tempo si è aggiustato, ma si scivola come su una saponetta e spostarsi per gli uffici portuali/doganali è assai impegnativo, come al solito siamo gli ultimi, ma poco importa, tanto il tempo non manca e la vita frenetica in questi viaggi spero sempre di riuscire a lasciarla a casa. Fa caldo e piano piano riduco tutti gli strati dell'abbigliamento. Anche perché appena credo di aver fatto l'ultimo passaggio burocratico e mi sono rivestito, mi tocca rispogliarmi. Così da un'ufficio all'altro instauriamo l'amicizia con i siciliani ed alla fine scopro che Paola si è già mezza accordata per cambiare il nostro programma e viaggiare in compagnia.

Che ben venga anche se il viaggiare al buio è contrario alle regole del viaggiare sicuri, ma i ragazzi sanno il fatto loro dato che sono già stati qui altre volte. Quindi alle 23:00 circa partiamo alla volta di a Hammamet, velocità di crociera 80 km/h che con quest'asfalto bagnato e viscido è più che sufficiente .

Il gruppone è composto da ben 8 moto di ogni sorta; davanti conduce 

Marco e Antonio con una V-Strom 650,

poi seguono

Emanuele e Flavia con un BMW GS 850,

Davide e Desirè   con un Honda Sciadow completa di attaccapanni posteriore, 

Francesco e Adriana su Honda CBF,

Dario su Suzuki Bandit,

Fabio su Honda XR 600, 

Cristian e Damiano su KTM950

ed infine noi con la Honda Crosstourer1200.

Inutile a dirsi che presto cominciamo a trovare le prime auto che passano in contromano, poi ci sono tutti quelli che ci fanno festa perché amano le moto, addirittura sullo svincolo della tangenziale esce dal tettuccio di un'auto che ci sorpassa una giovane ragazza che a braccia spalancate ci saluta tutti, poi in autostrada le auto sfrecciano a velocità elevate e chissà per quale motivo viaggiano con le 4 freccie accese.
Arriviamo a Hammamet che sono le 01:00 siamo tutti cotti e il susseguirsi di alberghi enormi e lussuosi mi preoccupa, si perché i ragazzi hanno fatto prenotazione dall'Italia e non abbiamo idea di quale sia il loro budget. In effetti arriviamo al l'hotel  Marina Palace 4stelle ed è un'ottimo albergo e non costa neanche tanto 78,40 DT circa 39,00€ per la doppia con prima colazione, ma i prezzi mi hanno detto che si abbassano molto nei 3stelle.

28/10/2012 da Hammamet a Douz

Ore 8:30 dopo un'ottima colazione partiamo; presto scopro che il passo del gruppo è sempre di 80/90 km/h questo per agevolare la Shadow di Davide,dato che le strade non sono delle migliori e ad ingresso ed uscita dei paesi non mancano gli insidiosissimi dossi.
Il paesaggio è desertico, ma di dune non se ne vede nemmeno una, così piano piano avanziamo verso la meta alle 11:00 ci si ferma sotto alcune palme per fare una piccola pausa con un buon caffe italiano, dopo un'attimo siamo circondati di ragazzini che guardano le moto e ci chiedono di fargli fare un giro, ma gli adulti presto passeranno e li scacceranno, dicendoci di essere i benvenuti in Tunisia; dopo i primi salti nello sterrato si riparte e non ci si ferma più, lo stomaco comincia a farsi sentire, ma non abbiamo idea dei programmi del gruppo così continuiamo ad avanzare nella speranza di non essere gli unici ad aver fame.
Finalmente quando avevamo perso ogni speranza compare una scritta luminosa a caratteri cubitali.......RESTAURANT il capo spedizione Tony deve essersi accorto della sua pancia e decide di fermarsi, accolto dal consenso generale.

Rimaniamo fermi abbastanza e abbiamo attirato l'attenzione di tutta la città, in particolare di 5/6maximoto locali che alla nostra ripartenza ci accompagnano a suon di impennate fino alle porte della città. Da qui dopo circa un'ora di viaggio ci accorgiamo mancare dalla coda del gruppo 2moto la BMW e la KTM, nessuno si era reso conto da quando fosse successo, perciò ci fermiamo ed aspettiamo intanto in due tornano indietro per vedere cosa è successo. Passa una buona ora ed il sole comincia a calare non si sa più cosa pensare, ma ritornare ora potrebbe portare a perdersi completamente dagl'altri, così finalmente compare una delle nostre moto.

Subito tiriamo un gran sospiro di sollievo quando ci dice che si è solo rotta la BMW e che stanno arrivando a cavallo di un pick-up; ma presto scopriremo che il vero calvario deve ancora venire.
Infatti ora facciamo una ventina di km con il pick-up per poi trasferire la moto su di un carrello che però prima deve andare a casa, così perdiamo un'altra ora ed ormai sono le 20:00 poi dietro al carrello arriveremo fino a Douz al l'hotel Sahara che è quasi mezzanotte, quindi cerchiamo un ristorante e qui di fronte troviamo un meccanico che è ancora aperto il quale ci da la disponibilità di riparare la moto durante la notte.

29/10/2012 Douz



Appena fatta colazione ci dirigiamo dal meccanico, ma sinceramente nessuno crede che possa essere riuscito a ripararla. Invece con gran stupore scopriamo che è andata bene, ma la gioia finirà molto presto.
Si perché il serbatoio è solcato in più punti e per il conto di ben 200€ per una pompa probabilmente solo ripulita.
Chiusa questa parentesi antipatica la giornata trascorre molto piacevolmente tra la piazza e i negozietti di Douz a caccia di souvenir, ma la cosa che piace maggiormente è il modo di accoglierti di questi venditori, che pensano di più a farti ritornare ancora, piuttosto che venderti per forza qualcosa.

 

Mentre rientriamo al l'hotel vediamo il portale che si affaccia sul deserto e non resistiamo all'idea di mettere le ruote sulla sabbia, così come la crosstourer ci sale sopra si ripega violentemente sul fianco sinistro e Paola ruzzola sulla sabbia, non è successo nulla, solo la macchina fotografica rimane inchiodata con l'obiettivo fuori, ma bastano due colpetti e una soffiata e sembra essere tutto a posto, ma ora viene il bello dopo che riusciamo a raddrizzarla, invece che spostarsi si scava la propria fossa e solo con le dritte di Fabio un vecchio lupo siciliano che coraggiosamente si è fatto tutto il giro sulla Honda XR con gomme tassellate, proprio per venire a divertirsi un pochino su queste sabbie

30/10/2012 Douz / Tamerza​

Questa mattina siamo pronti per le 9:00, ma un problema con la prenotazione dell'hotel blocca i siciliani le cose si dilungheranno molto e solo alle 11:00 ci avvieremo verso lo chott (lago salato)
Un esperienza davvero unica, una distesa di sabbia a perdita d'occhio completamente piatta e compatta, tanto che qui la fennec ha brillato ed il suo pilota insieme a lei.

Da qui però decidiamo di separare il nostro viaggio da quello dei nostri nuovi amici che ritorneranno sui loro passi per andare direttamente a ksarGuillane. Noi invece puntiamo sulle oasi di Tozeur e Nefta, ma non troviamo nulla che ci entusiasmi, così allunghiamo verso l'oasi di montagna di Tamerza, credo non potessimo fare scelta migliore, per di più che arriviamo al tramonto e lo spettacolo di colori è favoloso. Arrivati in cima al monte dove poi si scenderà a Tamerza conosciamo Faruk, una guida locale che parla un'ottimo italiano, questi ci consiglierà di alloggiare alla pensioncina locale piuttosto che presso l'hotel turistico al prezzo di 20,00€ a notte, così essendo anche nostra prerogativa prendere il prezzo più economico optiamo per quella che si rivelerà una vera bettola, in camera c'è un'odore veramente poco invitante e la doccia è solo fredda, lamentandoci otteniamo di fare la doccia in un'altra stanza, dove c'è ancora l'acqua calda del solare termico disponibile. Poi su consiglio di Faruk andiamo al ristorante locale, dove ci sediamo, non ordiniamo, ma comincia ad arrivare le pietanze a piacimento della cuoca, che è anche la cameriera e la padrona, ma tanto non ha problemi, perché ci siamo solo noi come clienti.

Il menù tunisino di questi giorni è variato di pochissimo ed è consuetudine che non ordini e fanno tutto loro, qui la variante è stata un'ottima zuppa piena di aglio e peperoncino con il cous cous per pasta, seguita dal brick un triangolino fritto ripieno di formaggio e per chiudere un piatto di cous cous con verdure varie.
A fine cena ci raggiunge Faruk per discutere la giornata di domani, vuole portarci a vedere la zona, ma quando riusciamo a sapere quanto vuole gli diciamo che rinunciamo, così ne scaturirà una contrattazione di 2 ore e presi per sfinimento a vicenda raggiungiamo un'accordo e ci diamo appuntamento per l'indomani.

31/10/2012 Tamerza / Douz


Questa mattina siamo attivi già di buon'ora dato che alle 8:00 arriva Faruk per accompagnarci nel nostro giro turistico, la colazione è molto modesta, ma per queste cifre non si può pretendere cose stratosferiche.
Usciamo naturalmente in ritardo e Faruk è già li che ci aspetta con il suo motorino, ci dirigiamo al fiume per scendere nella gola di un'emissario che in questo momento è asciutto qui l'acqua ha scavato le roccie ed ha creato delle marmitte che sono dei capolavori naturali, man in mano che scendiamo la gola si allarga e qui sapientemente sceglie alcuni sassi che batterà fra di loro come si potrebbe battere un uovo per dividerlo in due, infatti ecco che il sasso si spezza ed al suo interno un capolavoro della natura, il sasso è svuotato ed il suo interno è sostituito da tutti cristalli, ci spiegherà che è dovuto al sale del mare che una volta era qui.
Visitato la cascatina ripartiamo per vedere la vecchia città di Tamerza costruita nell'alveo del fiume e abbandonata a causa di una forte alluvione nel 1969, da qui proseguiamo fino a Mides, città di confine(pochi metri) con l'algeria, qui Faruk prende uno stradello fra i muri che la Fennek fatica a passarci per risalire in cima al villaggio teatro di alcune scene della saga di Guerre Stellari.
Qui proseguiamo a piedi ed appena sorpassata l'ultima abitazione si apre uno strapiombo su tre gole mozzafiato con la montagna in fronte a noi che realizza una curiosa immagine degli' occhi di una civetta che ti guarda, spostandosi appena poco più in la ci sono altre due gole che delimitano la montagna dandole la forma di una grossa nave, qui si trova facilmente pezzi di gesso naturale che risulta essere trasparente e non come lo conosciamo sulle lavagne di scuola. Con non poca fatica giriamo la Fennek e ripartiamo verso Redeyef per imboccare una delle piste di Rommel è una delle più semplici, a parte quando si escie dal nastro d'asfalto per proseguire sul ciottolato dove in un attimo ci troviamo trasversalmente rispetto alla pista, Paola decide immediatamente di scendere e risalire dove si passa alla terra battuta, Faruk invece con quel cavolo di motorino cinese va che è uno spettacolo e rimane perplesso nel vederci in difficoltà.
Arrivati in vetta il panorama ci farà presto dimenticare tutte le difficoltà avute, crepacci, gole, rocce a strapiombo e sullo sfondo lo Chott el Gharsa, stona solo un pò il nastro d'asfalto sulla pista Rommel.
Ripartiamo e come al solito girare la Fennek richiede non poche difficoltà anche perché finisco in un punto sabbioso e mi scordo di disinserire il traction control per cui appena mi comincio a districare la moto mi pianta in asso.
Da qui dopo vari scatti ci dirigiamo verso l'oasi di Chebika per vedere la grande cascata, questo luogo è più battuto dal turismo di massa, infatti troviamo anche il gruppo di motorizzonti che si sta gustando una pausa rinfrescante nella struttura di accoglienza. 

Fatte le ultime foto torniamo a caricare i nostri bagagli all'hotel e salutiamo Faruk la nostra guida, abbiamo un discreto trasferimento per l'ora che abbiamo fatto, anche perchè vogliamo arrivare con il sole nello Chott el Fedjai, quello che abbiamo percorso di notte insieme ai Sirafrica



 

Proseguiamo per Gafsa e svolteremo a destra sulla 103 verremo fermati al check point per pura curiosità dei militari e poi la strada inizia a salire sulla montagna è ormai il tramonto e i colori sono stupendi, ne è valsa veramente la pena di allungare il percorso, quando scendiamo dall'altro versante siamo nello Chott, e diverso all'altro, è meno brullo e incappiamo in una piccola tempesta di sabbia, ma sufficiente per inceppare lo zoom della macchina fotografica, usciamo che ormai è quasi buio, facciamo rotta su Kebili e poi velocemente fino a Douz.



Qui troviamo Ben uno dei negozianti della piazza centrale con cui avevamo fatto amicizia 2 giorni prima, gli chiediamo consiglio per l'albergo e ci porta a El  Medina semplice, centrale ed economico solo 40 DT a notte che ci fa entrare con la moto nella hall per parcheggiare nel cortile interno; a cena ci consiglia il Magic dove il menù varierà leggermente dai soliti, ma la carne non la sanno fare e risulterà molto dura.



01/11/2012 Douz


Oggi con la scusa di lavare i vestiti ci concediamo un po’ di pausa; qui a Douz è giorno di mercato quindi ci dilettiamo a girare fra le bancarelle, il mercato è molto ruspante e di certo non hanno idea di cosa significhi HACCP, certo è che stanno meglio loro e vivono con molti meno pensieri e paranoie. Le ore passano molto velocemente e così la partenza per Ksar Guillane la rimandiamo all’indomani ed in alternativa Ben ci porta a noleggiare un quad con tanto di guida (per non perderci) che ci farà provare l’esperienza delle dune sabbiose, anche se piccoline hanno il loro fascino e pure Paola dopo una primo timore fra urla di terrore e di divertimento, si cimenterà nella guida off road tanto da non voler smettere più.
Rientrati troviamo ancora li ad attenderci Ben, e con lui andiamo al bar nel deserto di un’italiano a dissetarci, ci ritroviamo con dei francesi poi tutti insieme faremo una lunga passeggiata per andare a visitare la loro casa realizzata in tipico stile tunisino, con tutte le camere che danno verso un portico esterno, all’interno di un’area delimitata da mura.

02/11/2012 Douz / Bir Sultane


Oggi,decisi,ripartiamo, ma siamo già stati infettati dal mal d’Africa,nella nostra testa continua a balenare l’idea di trasferirci qui, lontano dallo stress e dalla frenesia della nostra vita. L’ospitalità è stata veramente unica, ci hanno salutato facendoci pure dei regali e alla fine con molta fatica riusciremo a ripartire. Con un buon pieno di benzina e tanica da 5lt di riserva, e commento del benzinaio che ci chiede se la Fennek è un dromedario (naturalmente per il carico che portava).
Raggiungiamo Bir Sultane posto di ristoro e camping sulla pista dell’oleodotto per Ksar Guilane, vuoto nel serbatoio la tanica di benzina, poi cerchiamo un buchino per attaccare il nostro adesivo nella miriade di adesivi e bigliettini da visita di tutti quelli che sono passati prima di noi, ci concediamo un’ottimo the caldo alla menta e scambiamo due chiacchiere con l'oste che ci racconta della disavventura dei nostri amici siciliani arrivati qui durante la notte di due giorni fa, purtroppo la Honda Shadow di Davide ha travolto un piccolo cammello e Desirè è caduta escoriandosi una gamba.

Ksar Guilane

Giunti a Ksar Guilane la striscia d'asfalto già solcata da diverse lingue di sabbia, qui termina completamente nel bel mezzo di alcune baracche e pompe di benzina fatte in casa, proseguiamo verso l'oasi, almeno fin quando la terra battuta non diventa tutta sabbia impalpabile, in quel momento escono dalla strada davanti a noi due Karotone tutte di traverso con non poche difficolta, sono due svizzeri che avevamo già intravisto ieri a Douz, gli chiediamo com'è la strada dentro l'oasi e viste le nostre gomme ci sconsigliano di entrare così decidiamo di abbandonare la Fennek, mentre leghiamo tutti i nostri ammennicoli ci si affianca un pick-up, vuole che entriamo nell'oasi per pernottare nel campeggio, così gli dico che ci fa un grosso piacere se ci da semplicemente un passaggio fino al ristorante, perché dopo pranzo vogliamo ripartire, sulle prime insiste ma poi ci darà il passaggio; così vedo che ciò che sembrava brutto in realtà era molto peggio sicuramente vista la precedente esperienza ci saremmo ribaltati parecchie volte.

Dopo un paio d'ore ed il solito pasto tunisino c'è ne torniamo tranquillamente con una bella passeggiata fino alla moto, che è ancora li che ci aspetta 

Ksar Guilane / Matamata / Sousse

Si riparte raggiungiamo Matamata e visitiamo un'abitazione tipica scavata nella roccia ed abitata probabilmente solo a scopo turistico da un gruppo di donne fra le quali incuriosisce molto una con un paio di occhialoni da sole, forse regalategli da una qualche turista, ci offrono il te e prima di porgercelo lo assaggiano direttamente dalla tazza che ci viene offerta, poi segue una manciata di mandorle è tutto molto carino e sembra molto spontaneo che non sappiamo + se offendiamo a lasciare un'offerta o se è tutto un copione ben realizzato per i turisti, naturalmente alla fine i soldi saranno molto ben accetti.

Sappiamo già che torneremo presto qui in Tunisia quindi decidiamo che possiamo prendere la via verso Tunisi, così puntiamo il navigatore per Sousse sono circa 400Km e dice che per le 20:00 possiamo essere li dove i Sirafrica si sono fermati a dormire, la strada è abbastanza buona, ma il traffico è notevole e non vanno di certo piano, il nostro faro con tutto il carico abbaglia e qui non si limitano a lampeggiarti, ma accendono gli abbaglianti e non li spengono più, anche la temperatura inizia a cambiare, dopotutto siamo a novembre, finalmente raggiungiamo l'autostrada e qui sguinzagliamo la cavalleria per poter arrivare ad un'orario decente, infatti alle 20:30 entriamo in Sousse, città di mare molto turistica piena di alberghi molto sfarzosi e con non poche difficoltà riusciamo a trovare il Royal Salem, certo che rispetto alle topaie a cui eravamo abituati questo 4 stelle ci spaventa, ma è l'ultima notte anche se spenderemo un sacco poco importa, invece con molta sorpresa scopriamo che la camera doppia costerebbe 124DT ma dato che è novembre c'è lo sconto del 50% e con una trentina di euro ce la caviamo.

03/11/2012 Sousse / Tunisi

Questa mattina dopo aver salutato tutti i ragazzi, si fa una sontuosa colazione, siamo tristi perchè ormai nel programma rimane solo un pranzo da farsi a La Goulette nella zona porto di Tunisi ed un pò di shopping.

La realtà però combacia sempre poco con i programmi, il pranzo lo faremo, ma volendo pagare con degli euro ci faranno un'abbondante cresta, veniavo via molto scocciati ed andiamo a fare benzina, qui c'è ancora lo stesso problema, siamo pure costretti a litigare, perchè il benzinaio accetta un cambio ragionevole, ma il suo capo arriva poco dopo pretendendo altri soldi, siamo tutti molto avviliti, così arrivati ai negozi di souvenir rimaniamo solo noi perchè i ragazzi temono per i furti a lasciare le moto incustodite.

Passiamo tutto il nostro tempo nel primo negozio a fare una super contrattazione e spuntiamo un 60% dalla prima richiesta, Paola però è sfinita e molto nervosa, andiamo a comprare le cartoline e per la via siamo martoriati dai venditori, alla fine arrivati alla moto un ragazzo chiede se può fare una foto alla moto e Paola non ne può più e lo caccia in malo modo, poi gli chiederà scusa, ma le difficoltà non sono terminate, coi ragazzi sono d'accordo di trovarmi ad un bar che però non riesco assolutamente a trovare, così mi dirigo al porto perchè debbo fare il biglietto.

All'ingresso del porto vengo scortato da un ragazzo che sicuramente non è personale ufficiale, ma mi fa comodo. Però dopo un pò mi rendo conto che è meglio sganciarsi perchè dicendomi che i posti scarseggiano tenterà di spillarmi parecchi soldi, così faccio la fila regolare e l'attesa per il mio turno sarà biblica, naturalmente anche se mi sono arrangiato verrà a pretendere una mancia.

Torno alla moto che avevo lasciato nel bel mezzo del passaggio, con Paola a guardia, i Tunisini devono averle tentate tutte per farla spostare, ma alla fine gli hanno fatto il giro intorno, la sposto e rimaniamo in attesa che si raggiungano i Sirafrica per entrare a bordo tutti insieme, dividiamo la cabina con loro, siamo in 6 ma quando mi tolgo gli stivali penso che mi vogliano buttare fuori, sto zitto è andata.............

04/11/2012 Palermo

Finalmente entriamo in porto, il tempo è bello e non fa freddo, usciti dalla nave colazione al primo bar poi saluti generali, promessa di rincontrarci a Siracusa nel nostro tour siciliano di rientro verso casa, ma questa è un'altra storia ed un viaggio nel viaggio che troverete nella sezione Sicilia

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